Laboratorio Fotografico Mavilla a Reggio Calabria

Progetto preliminare
Progetto: Fabio Carrabetta, Alessandra Gobbo, Mauro Merlo

Il progetto di ristrutturazione di questo storico laboratorio fotografico sul Corso Garibaldi di Reggio Calabria persegue l’intento di ripristinare un colloquio diretto e quotidiano con la città ed i suoi abitanti. 

Viene proposta la ricucitura degli elementi architettonici originari della facciata dell’ edificio, meritevole di una rinnovata integrità, la purificazione e riorganizzazione funzionale dei propri spazi, la messa in scena del risultato del lavoro del fotografo, a disposizione del fruitore come del passante, che diventa peraltro lo spettatore privilegiato di questa quinta teatrale. Lo spazio commerciale del piano terreno è volutamente caratterizzato da una estrema pulizia formale, che intende sottolineare la vera protagonista della scena: L’ARTE FOTOGRAFICA. 

Le pareti dei lati lunghi infatti vengono riempite da mobili contenitori a tutta altezza in legno di rovere naturale. Viene realizzata una asola orizzontale sul mobile contenitore dell’intera parete di sinistra che conterrà delle foto dai temi sempre variati. Un’altra asola contenitrice intercetta il prospetto esterno del desk, dentro il quale saranno raccolte le macchine fotografiche in vendita. Il desk, mobile e su ruote, è diviso in due parti aggregabili. In fondo allo spazio, a schermare parzialmente la scala, uno specchio, anch’esso a tutta altezza, a raddoppiare il desk, già di per se importante nelle dimensioni, che darà la sensazione di un volume scultoreo. Inglobato nello specchio un televisore al plasma, cablato al computer, che manderà in scena il lavoro filmico del laboratorio, 24 ore al giorno. 

Di notte un caleidoscopio di colori e immagini racconterà ancora al passante sul Corso il lavoro dei loro autori. Anche la sala di posa al primo piano, assolutamente essenziale e priva di elementi disturbanti, presenta una armadiatura contenitrice per tutta la parete di destra e una finestra che la collega alla strada, dandole la possibilità di una aeroilluminazione diretta. Il fondale sarà attrezzato con delle tende a rullo ed il soffitto con un traliccio per l’illuminazione tecnica. Nel piano interrato una zona di lavoro per il montaggio dei film, con dei pensili contenitori, delle mensole per appoggiare i vari materiali d’uso ed un bagno con doccia. La scala di collegamento ai tre livelli è in ferro naturale verniciato a fuoco. I pavimenti sono pensati in stucco di cemento. 

Il prospetto esterno dello spazio commerciale viene ricostituito attraverso la ricostruzione delle bugne ad intonaco del basamento dell’edificio storico. L’infisso in quattro campi sarà anch’esso realizzato in ferro naturale, con uno strato di protezione a fuoco; una apertura a battente come ingresso nel piano terra ed una a vasistas nel piano superiore della zona di posa del laboratorio fotografico. 

Ancora una ulteriore caratterizzazione dello spazio esterno è costituita dalla presenza di monitor inglobati nella prima serie di bugne, che raccontano il lavoro sia fotografico che filmico del laboratorio. Il progetto, rimaneggiato ed alterato nella sua essenza architettonica, è stato realizzato senza l’ausilio dei progettisti, che quindi si dissociano dal risultato finale.